«Giovanni caro, è bello essere tornata qui, passare i pomeriggi con i bambini della mia famiglia, stare immersi in questo calore d’infanzia, in questo candore… I Natali ormai ci hanno stancato, non hanno più nessun significato se non quello commerciale, ma almeno hanno conservato la malia di certe luci, di certi canti e di certi… Continua a leggere A tre voci
Rita Greco, “La gioia delle incompiute”
È dura e asciutta la voce di Rita Greco, eppure possiede una sua grazia gioiosa. Una gioia pacata, malinconica senza essere offuscata dalla malinconia: una gioia che è capacità di tutto comprendere ma di accogliere solo il necessario. In nessuna parola del suo La gioia delle incompiute (Ladolfi, 2021, con prefazione di Alfonso Guida) Rita… Continua a leggere Rita Greco, “La gioia delle incompiute”
Il problema Tozzi: il gigantismo del non essere nulla
Con gli occhi chiusi è il romanzo emblematico di Tozzi. Eppure è il più irrisolto; ma proprio per questo è emblematico. Inizia con le movenze di un vasto romanzo ottocentesco, di un romanzo verghiano o nieviano; e ci si aspetta uno sviluppo conseguente. Ma questo sviluppo non viene: è come una serie di preludi a… Continua a leggere Il problema Tozzi: il gigantismo del non essere nulla
Claudia Di Palma: una nuova Arca dell’Alleanza
Costruisci un’arca. Prendi nomi, aggettivi, verbi, ecc. ecc. Prendi pure un eccetera o un chissà che sospenda il ragionamento quando si inceppa, che ti faccia immaginare il futuro della lingua, la destinazione, la rotta. Claudia Di Palma parla un linguaggio modernissimo, in questa poesia pubblicata da Vittorino Curci su “La Repubblica”. L’invenzione di un’Arca dell’Alleanza… Continua a leggere Claudia Di Palma: una nuova Arca dell’Alleanza
Ilaria Palomba e le crisi della presenza
Io non riesco a lasciare questo spazio vuoto perché non sento la differenza tra io e tu e non so cosa sia io e cosa mondo. Io non riesco a dire io senza frangere ai bordi delle cose in granuli di polvere bistranti caligine aurea o nera lisa - cenere di carcame. Io finisco per… Continua a leggere Ilaria Palomba e le crisi della presenza
Il grande inganno del mondo
Con una lingua aspra e florida -frutto di una potente animalità letteraria su cui si innesta il lavoro arduo del cesello- Veronica scrive con L’inganno la sua lastra tombale. Non solo perché un suggerimento per la propria lastra tombale compare davvero, verso l’inizio del romanzo, ma perché un clima di totale cupezza domina queste pagine,… Continua a leggere Il grande inganno del mondo
La cultura di Marilyn
Ho esitato prima di vedere Blonde, perché è un film di cui tutti parlano, e quindi a me veniva di non vederlo. E poi perché non ho la passione delle polemiche, e il film ne ha suscitate tante. Ora che l'ho visto, posso dire che molte di quelle polemiche non hanno ragion d'essere: non è… Continua a leggere La cultura di Marilyn
Comunicare
Il responsabile dei servizi per la Comunicazione era il dottor Fausto Torrefranca. Il dottor Torrefranca era un comunicatore così perfetto che a tavola lo si poteva reggere al massimo per un quarto d'ora, dopodiché la sua comunicativa faceva l'effetto di un robot programmato per comportarsi come un imbonitore di piazza, ma che, per un errore… Continua a leggere Comunicare
Voci
Il deserto rende pazzi. La tortura rende pazzi. Il mare rende pazzi. Una giovinezza mal vissuta può rendere pazzi. VOCE DAL DESERTO – Sia in mare sia nel deserto, la fine del viaggio è un mistero. Ti puoi orientare con le stelle, ma non è solo il punto della carta geografica. È anche il punto… Continua a leggere Voci
Voci dal mare
Prima di essere morti erano vivi. Ci sono voci sul fondo del mare. Voci che il mare ha zittito. Prima di morire erano così pieni di vita da sfidare la morte per salvarsi, da mettere in pericolo la vita -e così generosi da sfidare la morte per mettere in salvo i loro cari. Ora queste… Continua a leggere Voci dal mare