Noi godiamo una spaventosa libertà. Animali notturni, gufi, barbagianni che di giorno dormono e di notte vanno a caccia sui PC, la libertà per noi è una goccia che ci scava un buco nel cervello. È un morbo, una tara. Ci abituiamo ad esser parassiti, pensiamo come parassiti. Le nostre passioni non ci appassionano più. I nostri tratti si smorzano in una linea di matita cancellata, di cui resta soltanto l’incisione sul foglio, fossile contornato da lievi sbaffi di grafite. Apolidi colpevoli di essere apolidi, e se incolpevoli ugualmente apolidi, i peggiori di noi scontano per un breve delitto un infinito castigo, i migliori hanno un castigo senza avere commesso un delitto. Gente che calpesta un suolo su cui non ha diritto. Gente che si nasconde dalla vergogna. Gufi, barbagianni, animali o forse minerali. Eravamo vivi nell’infanzia, quando il nostro dovere era solo di vivere e sognare. Poi non siamo cresciuti. Scompariamo…

I disoccupati
Pubblicato il di Giorgio Galli
Pubblicato da Giorgio Galli
Giorgio Galli è nato a Pescara nel 1980 e si è laureato in Scienze della Comunicazione a Siena. Vive a Roma dove per due anni ha gestito una libreria indipendente. Ha pubblicato "La parte muta del canto" (Joker, 2016), "Le morti felici" (Il Canneto, 2018) e la raccolta di poesie "Canzonacce" (Delta3, 2021). Suoi interventi sono apparsi su blog e riviste. Suo è anche il blog di fotografia "Risguardi" (https://risguardigalli.wordpress.com/) Mostra tutti gli articoli di Giorgio Galli
A me sì che mi appassionano, le mie passioni (e sono moooooolto più vecchia di te!)
mi sembra di sentir parlare di mio figlio…
Povero…
quanta verità